CAPITOLO 6, il riscaldamento



Mentre  per molti adesso quel rudere è diventato casa, per me è ancora un luogo in continua ristrutturazione e lo sarà ancora per molto tempo. È cantiere permanente, laboratorio sperimentale, officina e palestra.
Voglio ricordare che era abbandonato da quasi mezzo secolo. Ridargli l’aspetto di casa non è stato facile, considerando che la ristrutturazione è stata fatta prevalentemente con materiali  riciclati o riutilizzati.
Riadattare apparecchiature per altri contesti, rispetto a quello per il quale sono stati pensati, richiede un certo tempo anche se sono perfettamente funzionanti. 

Come caldaia per il riscaldamento ho istallato questo magnifico termo-camino a legna, della "Clima Calor", che merita tutto il mio apprezzamento per l'efficienza.


Questi termoventilatori, ad esempio, erano stati pensati per uffici non certo per un rustico di montagna.




Inseriti in vani appositamente costruiti, sono rinati a nuova vita.






Funzionano benissimo in coppia con dei termosifoni in ghisa: insieme scaldano sufficientemente.







D'inverno però, quando la casa non è stata abitata per molti giorni, la temperatura degli oggetti è molto bassa. Prima che si scaldino anche le sedie e le panche ci vogliono parechie ore.
Star seduto a tavola con il sedere freddo non è certo piacevole.
Per porre rimedio a questo problema ho inserito lungo tutto il sedile dei dissipatori tubolari a lamelle (rigorosamente riciclati) collegati all'impianto di riscaldamento.



Bastano poche ore e il sedile è a temperatura accettabile.  








Continua quando avrò tempo...